Questa mattina ho fatto gli auguri di Anniversario di matrimonio a mia mamma.
Papà non c’è più e sarebbero stati ben 56 anni di matrimonio.
Questa volta mia mamma, nel parlarmi del suo grande giorno, se ne esce con un nuovo aneddoto, ovvero del suo ritardo in chiesa. Non ci potevo credere. Ero tutta orecchie!
Lo zio Giuseppe quel mattino l’aveva accompagnata dalla parrucchiera e nell’attesa era andato a comperare le scarpe al piccolo Giovannino.
Nota secca di mia mamma:
Ma doveva proprio andarci quel mattino?
Non poteva starsene buono ad aspettarmi lì?
Cosa era successo infatti? Era successo che nell’andarla a prendere si era bucata la gomma dell’auto e, a quel tempo che non esistevano i cellulari, non era riuscito ad avvisarla. Pensate a mia mamma, infelice per la frangetta imposta dalla parrucchiera, (chissà se aveva fatto una prova di acconciatura) era pure in ansia per il fratello che non arrivava.
Lo zio Giuseppe quel mattino l’aveva accompagnata dalla parrucchiera e nell’attesa era andato a comperare le scarpe al piccolo Giovannino.
Nota secca di mia mamma:
Ma doveva proprio andarci quel mattino?
Non poteva starsene buono ad aspettarmi lì?
Cosa era successo infatti? Era successo che nell’andarla a prendere si era bucata la gomma dell’auto e, a quel tempo che non esistevano i cellulari, non era riuscito ad avvisarla. Pensate a mia mamma, infelice per la frangetta imposta dalla parrucchiera, (chissà se aveva fatto una prova di acconciatura) era pure in ansia per il fratello che non arrivava.
Morale: un ritardo di 30 minuti sottolineato dal vistoso disappunto della famiglia e parenti di mio padre che avevano iniziato a festeggiare alle otto del mattino.
Se ripenso a mia mamma imbronciata, emozionata e agitata con i collant che le davano un fastidio cane, (lei osservatrice delle regole di galateo fino all’asfissia) non posso non sorridere e intenerirmi, volendole urlare di persona, ma dai Bruna, non ci pensare più, eri la sposa più bella del paese!!!
Qui di seguito trovate alcune foto del suo primo abito di nozze. Degli altri purtroppo non ho foto, (sì ha avuto ben due cambi d’abito!) so solo che l’abito pomeridiano era giallo con fiori colorati e quello indossato la sera per la cena, era di un blu tinta unita con casacchina e tubino. Entrambi rigorosamente realizzati da lei, che aveva il vanto di essere unicamente sarta di sé stessa, delle sue figlie e solo di qualche rarissima eccezione!